Il Bertram paga un avvio stentato e cade contro la Leonis
Leonis Roma-Bertram Derthona 80-59
(22-9, 39-30, 54-45)
Tabellini:
Roma: Fall 9, Zeisloft 9, Santini ne, Rocchi ne, Fanti ne, Infante 5, Loschi 13, Cicchetti, Amici 17, Piazza 9, Touré 8, Hollis 10. All. Corbani
Derthona: Knowles 19, Tuoyo 13, Alibegovic 8, Cremaschi ne, Ganeto, Blizzard 3, Buffo, Garri 12, Lusvarghi ne, Lisini ne, Gergati ne, Spizzichini 4. All. Pansa
Il Bertram Derthona, condizionato dalle assenze di Ndoja e Gergati e dai problemi fisici di Ganeto e Spizzichini, deve rimandare l’appuntamento con il primo successo in campionato. I bianconeri cadono a Ferentino contro la Leonis Roma al termine di una gara a lungo condotta dalla squadra di coach Corbani: le percentuali nel tiro da fuori e la maggiore lucidità hanno consentito ai padroni di casa di portare a casa la vittoria. Avvio di gara contratto di entrambe le squadre, condizionate da basse percentuali nel tiro da fuori: è poi la Leonis a produrre soluzioni offensive migliori, che portano la formazione di coach Corbani al massimo vantaggio nella gara (13-6 al 7’). L’inerzia della gara rimane nelle mani dei padroni di casa, che chiudono il parziale di 19-3 – dal 6-3 Bertram al 22-9 della prima sirena – con un canestro di Loschi da metà campo. Le difficoltà offensive dei bianconeri proseguono anche nel secondo quarto e vengono accentuate dalla grande fluidità di gioco della Leonis, che costruisce ottime soluzioni: la tripla di Touré vale il +20 (31-11) e costringe coach Pansa a fermare il gioco. Nel momento di massima difficoltà arriva la reazione del Bertram che, guidato da Knowles e Tuoyo, dimezza il proprio divario (36-26 al 19’) e all’intervallo il punteggio è 39-30 per Roma. Al rientro dagli spogliatoi, la crescita difensiva del Derthona consente alla formazione di coach Pansa di tornare a contatto nel punteggio (43-40 al 25’). Negli ultimi minuti del periodo permane grande equilibrio tra le due squadre: una tripla di Infante allo scadere dilata però nuovamente il divario, con la Leonis che conduce 54-45. I tentativi di rimonta del Bertram negli ultimi dieci minuti vengono controllati dalla formazione di coach Corbani, guidata da un 9-0 firmato Amici-Zeisloft – che rimanda indietro il Derthona – e chirurgica nel trovare canestri allo scadere dei 24 secondi: i padroni di casa tornano poi in doppia cifra di vantaggio al 37’ (67-55) con una tripla di Hollis e ottengono il successo. Il finale è 80-59.
Così coach Pansa al termine della gara: ʺFaccio i complimenti a Roma per essere stata pronta a ricacciarci indietro ogni volta che siamo tornati a contatto. Noi abbiamo avuto un inizio troppo soft per venire qui a vincere la partita: la settimana non ci ha permesso di prepararci in modo duro ma, soprattutto nel secondo quarto dovevamo fare qualcosa in più. Siamo stati bravi nel terzo quarto, ma in quel frangente a fare la differenza sono stati i rimbalzi offensivi che abbiamo concesso, consentendo a Roma extrapossessi che hanno prodotto dei controbreak che fanno male nel momento in cui sei in rimonta. Abbiamo provato a non disunirci ma, pur tornando a -7, non avevamo l’inerzia in mano: in quel momento Roma è stata brava a spezzare la gara con un paio di canestri da tre punti. Mi dispiace che negli ultimi minuti abbiamo mollato, è brutto finire una partita in questo modo: penso che sia necessario rimboccarsi tutte le maniche e prendersi responsabilità individuali maggiori, cercando al tempo stesso di alzare le percentuali nel tiro da tre punti perché altrimenti diventa complicato vincere le partite, specie contro un avversario forte come Roma. Ho percepito tensione nell’avvio di gara: questi momenti capitano nel corso della stagione, dobbiamo essere bravi a fare di più. È chiaro anche che, dopo avere perso una gara controllata per larghi tratti come quella con Siena, avere trascorso la settimana a giocare dei tre contro tre a causa dei numerosi problemi infortuni che abbiamo avuto non ci ha aiutato dal punto di vista della durezza mentale e della condizione fisica. Il nostro problema è l’energia che mettiamo in campo sui quaranta minuti, ci deve essere desiderio non capisco perché nel primo quarto non abbiamo messo le mani sulla palla. In questa condizione si può fare fatica negli ultimi cinque minuti, non dopo i primi di partitaʺ.