Ciao Luigi
Ciao Luigi,
continuo a pensare a tutte le cose che mi dicevi di fare “….quando non ci sarò più io…..”
e a come ne parlassimo con grande ironia, come se quel giorno intanto non sarebbe mai veramente arrivato.
Con la tua Renata ci divertivamo ad immaginarci cosa ci avresti lasciato, scherzavamo sempre su questa tua famosa EREDITA’
Non ci avevo mai pensato seriamente come invece ho fatto in questi giorni.
Perché solo oggi ho capito che avevi pensato davvero ad una grande eredità per tutti noi.
Ho provato a descriverla.
Io l’ho chiamata AMORE. Amore per il tuo Derthona, quello che hai trasmesso ad ognuno di noi in maniera indissolubile.
L’ho chiamata RICONOSCENZA, quella che ti stanno tributando centinaia e centinaia di persone che negli anni sono entrate dalla porta di quel palazzetto.
L’ho chiamata AMICIZIA, quella vera, che hai saputo far sbocciare tra i tuoi ragazzi e che ancora oggi ci rende così uniti.
L’ho chiamata PASSIONE, per il vero senso dello sport. Perché un canestro è sempre un canestro e non importa se il grande campione in realtà ha i panni di un bambino grassottello e, come dicevi tu, mai abbastanza alto.
Ieri sera mi sono seduto alla tua scrivania, il Palazzetto era pieno. E sono certo di averti sentito dire:
“hai visto, ho portato più gente al palazzetto io da morto, che molti giocatori da vivi”
Ci siamo fatti una gran risata e te ne sei andato, per l’ultima volta, lasciandoci questa meravigliosa eredità.
Sono le eredità fatte di valori, di sentimenti, di gesti generosi quelle che rimangono per sempre.
Tu, per sempre, resterai nei nostri cuori.
Grazie di tutto Luigino, ti voglio bene
Marco Picchi