Il mio Derthona Basket: Andreas Carosi si racconta
Andreas Carosi, sardo, playmaker classe 1996, da quest’anno parte per una nuova avventura: solcare i cieli come ha solcato i parquet con la nostra maglia.
Era un anno importante. Il primo di A2 Silver (2014/2015) e Andreas ci ha dato una grossa mano, con la prima squadra e con la nostra under 19 – che conquistò, raggiungendo un risultato straordinario, le finali nazionali di categoria a Vasto – con serietà, dedizione e impegno, facendosi apprezzare sia dal lato tecnico che da quello umano.
Un’esperienza – quella al Derthona Basket – che Andreas ricorda con piacere:
” Di Tortona e del Derthona Basket ho splendidi ricordi, dal punto di vista sportivo e da quello umano: a partire dai miei compagni, dallo staff tecnico, la società e anche la prima squadra, con cui mi allenavo sempre durante l’anno e a cui sono stato spesso aggregato nel corso della stagione di A2 Silver. Nonostante infatti fossi un under, c’è sempre stata la massima disponibilità e attenzione nei miei confronti. Non si tratta di una cosa così scontata”;
“Tortona è una città a cui sono rimasto legato. Ho mantenuto i contatti con molte persone che ruotano attorno al Derthona, sono anche amico di Edoardo Tava, figlio del presidente del Derthona Basket Roberto Tava.”
Approfondendo invece il discorso relativo alla sua altra grande passione, ormai diventata lavoro, Andreas ha così proseguito:
“Questa passione è nata da bambino: io sono sardo e i miei nonni vivono a Roma, quindi fin da piccolo ero molto abituato ad andare in aereo e mi sono appassionato a questo mondo. Arrivato a diciotto anni ho scelto quindi di intraprendere la strada per diventare pilota di linea. A marzo di quest’anno ho finito la scuola di volo, poco dopo ho fatto un colloquio a Dublino e sono stato preso da una nota linea aerea. Quest’estate mi aspetta un corso di due mesi – teorico e pratico – ad Amsterdam, al termine del quale potrò iniziare a guidare voli di linea”.
Corsi e preparazione molto rigidi anche dal punto di vista mentale, come lui stesso ci spiega:
“La preparazione consiste ovviamente in tantissimo lavoro pratico (fatto di simulatore, guida senza autopilota ecc ecc) ma è ancor più enorme l’attività a cui sei sottoposto dal punto di vista mentale. Domande psicologiche, test su come si è in grado di reagire in momenti difficoltà per eventuali problemi climatici, tecnici e quant’altro. Sembra più una preparazione mentale che tecnica”.
Andreas ha poi chiuso la sua intervista tornando a parlare del Bertram Derthona:
“Sono rimasto un tifoso del Derthona Basket. Mi informo sempre sui risultati e sul mercato estivo come in questo periodo. Ero venuto a vedere i playoff quando ancora giocavate a Casale, con Marco Spissu – mio conterraneo – che è stato spesso mio rivale nelle giovanili. Quest’anno vorrei venire a seguire una gara dal vivo, quindi se dovessi trovarmi a Milano in un weekend in cui il Derthona gioca in casa potrei fare un salto a rivedere tanti amici e la mia squadra”.
Ad Andreas va quindi il nostro in bocca al lupo per il proseguo della sua vita e carriera che, non abbiamo dubbi, sarà all’altezza di papà Andrea, mamma Giusy e della sua enorme simpatia.
I complimenti e un abbraccio fraterno da tutto lo Staff del Derthona Basket.